La Campagna di Russia a Baiso
"Lontani da ogni bene dispersi nel silenzio prossimi alle stelle"
Ultima modifica 30 aprile 2024
La Campagna di Russia, sin dall’estate 1941, ha veduto la partecipazione di un cospicuo contingente di Forze Armate del Regno d’Italia. Il Corpo di Spedizione Italiano in Russia– CSIR, delle dimensioni di un Corpo d’Armata, cominciò le operazioni di trasferimento dall’Italia al fronte a partire da luglio e solo nell’agosto 1941 prese parte ai primi combattimenti sul suolo sovietico. Questo contingente, al comando del valentissimo e pluridecorato Gen. Giovanni Messe, contava circa 62 mila uomini. Il bilancio, dopo quasi un anno di partecipazione alla Campagna, fu di circa 1.600 morti, 400 furono i dispersi, mentre quasi 9 mila furono i feriti e congelati. A partire dal 9 luglio 1942, con l’incremento di unità italiane presenti sul fronte russo, il CSIR cessò la propria autonomia e, riacquistando la vecchia denominazione di XXXV Corpo d’Armata, venne incorporato nell’8ªArmata, passata alla storia come ARMIR– Armata Italiana in Russia, al comando del Gen. Italo Gariboldi.
Questa, forte di circa 230 mila uomini, fu tristemente famosa per l’elevatissimo numero di perdite che ebbe a subire tra il dicembre del 1942 e il gennaio del 1943 in seguito allo sfondamento sovietico del fronte sul fiume Don (operazione Piccolo Saturno e Ostrogožsk– Rossoš’). Uno dei luoghi simbolici dell’impietosa ritirata italianafu senza dubbio la conca di Arbuzovka, passata alla storia come Valle della Morte, dove le Divisioni Torino, Ravenna Pasubio, Sforzesca, Celere, i Raggruppamenti CC.NN. unitamente alla 298 Infanterie Division tedesca, si trovarono completamente accerchiate, perdendo, tra morti e prigionieri, circa 25 mila uomini. Solo 10 mila superstiti riuscirono a forzare la sacca sovietica e poterono quindi essere tratti in salvo, ormai al totale strenuo delle forze, dopo oltre un mese di combattimenti e di marce forzate nel gelo (19 dicembre– 16 gennaio).
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